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Il bilancio della SETTIMANA EUROPEA per la RIDUZIONE dei RIFIUTI dell'Associazione Culturale Peppino Impastato

Le azioni di sensibilizzazione per la riduzione dei rifiuti realizzate a Carmagnola e dintorni:
incontri divulgativi e per conoscere le realtà del territorio che già svolgono attività sostenibili, associazioni ed istituti scolastici che fanno del riciclo una risorsa per la collettività e nel percorso formativo. Un primo passo verso altri incontri per divulgare le buone pratiche.



Il 24 novembre si è conclusa l’11° edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), l’iniziativa di sensibilizzazione nata nell’ambito del programma LIFE+ della Commissione europea che quest’anno ha visto oltre 16000 azioni sviluppate in tutta Europa con un’elevata partecipazione in Italia.

Tra le azioni anche la nostra che si è articolata in tre incontri con la finalità di centrare il tema dell’anno, ossia l’”Educare alla riduzione dei rifiuti”.

L’Associazione Culturale Peppino Impastato di Carmagnola partecipa alla SERR tutti gli anni dal 2014. Fino al 2017, nella settimana si inaugurava la mostra dedicata al tema dei rifiuti, L’Araba Fenice: Riuso Funzionale, Riciclo Artistico. Nel 2018 e nel 2019 la mostra ha avuto luogo in settembre- ottobre e altrove, pertanto non è stato possibile creare iniziative di sensibilizzazione per la SERR in tale ambito.

L’idea portata avanti quest’anno era quella di realizzare alcuni incontri pubblici, divulgativi e di condivisione.

L’evento pomeridiano di martedì 19 novembre è stato curato dall’Associazione Culturale CiòCheVale. L’associazione, che ha sede a Chieri sviluppa numerose iniziative, su temi ambientali, di sostenibilità e di educazione permanente. Il benessere e la salute, la dignità dell’individuo e la salvaguardia ambientale sono tra le prerogative di questa associazione con la quale si è voluto collaborare nel 2019.

Nella stessa serata nella biblioteca civica di Carmagnola, l’Associazione Culturale Peppino Impastato ha presentato alcuni dati relativi alla produzione e alla raccolta differenziata dei rifiuti e soprattutto ha voluto coinvolgere alcune significative iniziative del territorio.

Erano presenti il Banco Farmaceutico, la Mensa Popolare di Casa Frisco, Il Mercatino Carmagnola, Donne in Città, il Margot e l’Istituto Comprensivo I.

Tutti sono attori di un percorso di riduzione dei rifiuti e degli sprechi, con in più valori sociali, educativi ed anche, in alcuni casi, ludici.



Il Banco Farmaceutico era già stato ospite nel 2015 e nel 2016 a Palazzo Lomellini nell’ambito della mostra L’Araba Fenice. In seguito a tale presentazione aveva ampliato la propria azione sul nostro territorio. Il Banco Farmaceutico ha come obiettivo il rispondere al bisogno farmaceutico delle persone indigenti; a tal fine sviluppa diversi progetti, tra i quali il Recupero Farmaci Validi.  Partendo dall’evidenza che nelle nostre case quotidianamente restano spesso inutilizzati o vengono sprecati molti farmaci ancora validi, si è attivato questo ambizioso progetto che punta al recupero di tale risorsa che può rappresentare un bene prezioso per coloro che non hanno possibilità economica per accedere alle cure.

Manuela Dominici volontaria del Banco Farmaceutico ci ha spiegato che all’interno delle farmacie che aderiscono all’iniziativa – a Carmagnola attualmente sono tre: Borgo Vecchio, Farmacia Comunale e Farmacia Appendino - sono posizionati appositi contenitori di raccolta in cui ognuno, assistito dal farmacista che verifica e attesta l’integrità delle confezioni, può donare i medicinali di cui non ha più bisogno. I contenitori con i farmaci recuperati non possono essere aperti dal farmacista, ma vengono prelevati dall’ente beneficiario. I farmaci vengono inseriti su una piattaforma online che permette di tenere traccia di quanto raccolto dall’ente, di creare un magazzino organizzato e funzionale alla domanda dei punti di distribuzione. I farmaci raccolti a Carmagnola sono attualmente prelevati e distribuiti dal Sermig. In prospettiva potrebbe essere attivato anche nella nostra città aprire un punto di distribuzione dei farmaci per le persone in difficoltà; l’ipotesi, nata proprio col primo incontro del 2015, è tuttavia legata all’apertura nuova sede della Croce Rossa locale.

Nel complesso il Banco Farmaceutico nel 2018 ha Recuperato Farmaci Validi per un valore di oltre 800mila euro.

Analogo ma con meno problematicità legislative e gestionali è il discorso portato avanti dall’ Associazione Karmadonne con la Mensa Popolare e il coinvolgimento del Banco Alimentare. Elisabetta Elia ha raccontato come a Casa Frisco transitino in media 25 kg di alimenti al giorno raccolti in alcuni punti di vendita della Grande Distribuzione presente sul territorio (Lidl, Bennet e Coop). Di questi alimenti una parte diventa ingrediente della mensa popolare, un’altra compone le borse alimentari messe a disposizione di chi ha più bisogno, circa una dozzina di famiglie carmagnolesi. L’apertura della Mensa Popolare nell’aprile 2017, è stato possibile grazie al contributo della Compagnia di San Paolo con il bando Fatto per Bene. Attualmente, si preparano in media circa 25 pasti al giorno ma si potrebbe arrivare ad erogarne fino a 50. Casa Frisco sostiene i costi e riesce a mantenere comunque molto contenuto il prezzo, 5 euro a pasto, con la possibilità di lasciare un pasto “in sospeso”, ossia far dono di un pasto ad uno sconosciuto. La mensa popolare è aperta dal lunedì al sabato, dalle 12.30 alle 14.30.

Un’altra esperienza condivisa nella serata è quella del Mercatino Carmagnola, un’attività commerciale che da anni consente di vendere ed acquistare prodotti usati. Silvia Scaglia ha raccontato che il motore dell’attività è l’abbigliamento (e il tessile è uno dei settori produttivi più inquinanti) ma non solo.

All’attività commerciale il Mercatino affianca iniziative laboratoriali, sviluppate con il Circolo di Legambiente Il Platano, sensibilizzando anche sulla riduzione della CO2 prodotta attraverso il circuito dell’usato, e il Festival dell’Usato, nel primo weekend di ottobre, che coinvolge le associazioni locali con le proprie prerogative e iniziative in tema di riuso e riciclo.

Federico Cristaudo del Circolo Arci Margot ha presentato gli ottimi risultati conseguiti in questi anni, con un impegno che ha coinvolto i loro associati, quasi 2500 iscritti, sia nella raccolta differenziata che nella riduzione dei rifiuti, a partire dalla messa al bando dell’”usa e getta” per i bicchieri, che durante le serate sono in plastica lavabile e quindi riutilizzabili, e delle cannucce, ora in PLA (plastica biodegradabile). Il numero di svuotamenti annui del non recuperabile è passato da 15 (2015) a 4 (2019), grazie a una maggiore sensibilizzazione rispetto alla raccolta differenziata. Il Circolo, che oggi può già dirsi virtuoso, per il 2020 sta progettando un punto di raccolta degli oli esausti e l’utilizzo di detersivi e sanificanti “sfusi”, ossia saranno utilizzati contenitori a norma che verranno riempiti una volta finito il detersivo, con abbattimento della plastica usata per i contenitori.

L’incontro con Donne in Città ha messo in luce anche gli aspetti più divertenti e socializzanti di una forma di scambio antica come il mondo, il baratto. Marilde Saliani ha raccontato la genesi di Donne in Città: un gruppo spontaneo che ha preso il via nel 2014 con la prima esposizione in occasione dell’8 marzo, nelle vetrine di Carmagnola, di opere artistiche e creazioni realizzate da ciascuna componente.  In questi anni le loro opere collettive hanno contraddistinto molti luoghi e momenti in città, dando un tocco artistico e colorato agli edifici storici ed emblematici di Carmagnola. Con la Festa del Baratto - il 10 novembre scorso alla sua 5° edizione - Donne in Città crea l’occasione per incontrarsi e scambiare un proprio oggetto con una moneta fittizia (le cialde del caffè) valida per l’”acquisto” di oggetti portati da altri. Alla fine della giornata ciò che resta viene dato in beneficienza.

Infine i due insegnanti, Cristina Manconi e Amerigo Pagotto, della scuola media dell’Istituto Comprensivo I hanno raccontato la sfida lanciata quest’anno, ma maturata negli anni, di avviare un progetto di riduzione dei rifiuti nella scuola. Uno degli elementi che ha dato impulso all’iniziativa, ancora ai primi passi, è stato l’incontro con un’altra realtà analoga che ha realizzato il progetto “Differenziare per spendere meno e investire di più”.

Questo progetto, che impegna la scuola Agraria di Carmagnola dal 2014, ha affrontato da subito un problema specifico, quello di ridurre i volumi e il costo dei rifiuti indifferenziati prodotti dall’istituto, e risponde anche all’esigenza di formare, sensibilizzare, i futuri cittadini e possibili amministratori sulle problematiche ambientali legate alla gestione dei rifiuti. Il progetto ha l'obiettivo di raggiungere ZERO rifiuti indifferenziati, traguardo possibile considerando che gli allievi producono prevalentemente rifiuti differenziabili (carta, plastica, organico). La centralità dei ragazzi è l’elemento fondamentale: un’intera classe (da quest’anno due) si trasforma in ispettore ecologico controllando e correggendo i comportamenti delle altre.

All’Istituto Comprensivo I il progetto è ancora agli albori e verrà riplasmato anche in ragione della differenza di età rispetto agli allievi dell’Agraria. Questi ultimi sono coinvolti nel percorso di formazione e di avvio, così come è stata coinvolta Legambiente.



Nel corso della serata sono stati presentati numerosi dati relativi alla produzione e gestione dei rifiuti a Carmagnola, nel territorio del Consorzio  Chierese per i Servizi e in ambiti più ampi,  elaborati dall’Associazione principalmente su dati istituzionali (Regione Piemonte, Ispra). E’ emerso come negli ultimi anni non ci sia una tendenza alla riduzione della produzione complessiva dei rifiuti e che molto si potrebbe fare con azioni di sensibilizzazione e di incentivazione.

Durante l’incontro sono state anche proiettate le immagini dell’8° edizione della mostra L’Araba Fenice: Riuso Funzionale, Riciclo Artistico, a cura di Valeria Torazza per l’Associazione, quest’anno dedicata all’albero nell’ambito di un progetto dal Comune di Cambiano composto da due esposizioni, dal 14 settembre al 13 ottobre. Il progetto dal titolo Artisti dalla parte della Natura e del Riciclo: L’Albero come Rinascita e Vitalità- Due mostre in dialogo su pagine parallele di lettura comprendeva anche la mostra Nel vento, tra i rami, ascolterò il tuo canto a cura di Silvana Nota.





Giovedì 21 novembre l’Associazione Culturale Peppino Impastato ha incontrato le due classi dell’Agraria dell’IISS Baldessano Roccati di Carmagnola che quest’anno sono titolari dell’arduo ma formativo compito di svolgere le ispezioni nella scuola e di formarsi e informare sulla corretta raccolta differenziata.

In questo caso i dati presentati ai ragazzi sono stati rivisti in ragione del target e per meglio far comprendere alcuni concetti paradossali nella produzione dei rifiuti, quali per esempio la discrepanza tra concetto di rifiuto e il buttare oggetti che di fatto non sono stati neppure “consumati”, si pensi agli imballaggi.

Per comprendere meglio l’impatto dei rifiuti, la quantità pro-capite prodotta è stata rappresentata dal maestoso orso polare: “ogni italiano produce un orso polare di rifiuti, noi carmagnolesi un orso polare più magro”, ed inoltre si è verificato che ciascun cittadino in base alla quantità di indifferenziata raccolta svuota idealmente un bidoncino di spazzatura ogni 2-3 giorni.

Inoltre, l’incontro con i ragazzi è iniziato con la presentazione di due borse della spesa, una convenzionale e l’altra a rifiuti zero o quasi. Nella prima gli imballaggi di plastica, che rappresentano in Italia il 93% della plastica raccolta, avevano il soppravvento.

I ragazzi nonostante l’orario, la quantità di dati e il tema non proprio divertente si sono dimostrati nuovamente attenti e coinvolti. Al termine dell’incontro alcuni di loro hanno chiesto ulteriori informazioni su come ridurre la plastica e gli oggetti monouso in genere e, su proposta dell’insegnante la prof.ssa Silvana Accossato, hanno deciso di darsi un nuovo obiettivo, quello di ridurre la frazione plastica partendo dal monitoraggio rifiuti, per capire quali potrebbero essere le buone pratiche da suggerire a tutta la scuola.


 

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